mercoledì 3 ottobre 2007

NON E' POSSIBILE!!! leggete

Mi scuso per l'immagine triste che vedete di seguito, ma rappresenta quanto sta succedendo in questi giorni.

Da la “Repubblica” on line dd. 3 ottobre 2007
Con i tre già rinvenuti, sale a cinque il numero dei plantigradi uccisigli altri due animali erano stati trovati due settimane fa, la notizia solo oggi
Abruzzo, è strage di orsi trovate altre due carcasse
PESCASSEROLI - Nel Parco nazionale d'Abruzzo sono state trovate altre due carcasse di orsi. Con i tre di ieri sale a cinque il numero dei plantigradi morti negli ultimi giorni, probabilmente avvelenati. I cadaveri dei due orsi, dei quali è stata data notizia oggi, erano stati trovati una quidicina di giorni fa. Nella stessa area, la task force del Corpo forestale, in azione da ieri con le guardie del Parco, ha rinvenuto due carcasse di lupo. Si amplificano, dunque, le proporzioni di una strage che sta mettendo a dura prova l'equilibrio di una delle aree protette più vaste e famose del Paese. Un gesto condannato duramente da più parti, contro il quale si moltiplicano le iniziative. Una fiaccolata "per chiedere giustizia per questo atto di bracconaggio indegno di un Paese civile e per salvaguardare gli ultimi orsi rimasti" è stata indetta per sabato prossimo, 6 ottobre, alle 18, a Bisegna, in provincia dell'Aquila. A organizzare l'iniziativa sono il Wwf e gli "Amici dell'Orso Bernardo", come si chiamava uno dei plantigradi trovati morti. Secondo il Wwf, "delinquenti senza scrupoli spargono micidiali veleni sul territorio anche vicino alle case. E' un fenomeno - si legge in una nota dell'organizzazione - che in pochi anni ha portato all'uccisione di ben sei orsi, due sul versante laziale del Parco e uno nel Parco Sirente-Velino alcuni anni fa, e tre ora, di decine di Grifoni, lupi e aquile reali". Alla manifestazione hanno già aderito Montagna Grande, Lav Abruzzo, Lipu, Enpa Marsica, Mountain Wilderness, Animalisti Italiani, Italia Nostra, Cgil Abruzzo, Sinistra Democratica, Verdi e Prc. (3 ottobre 2007)

Da
http://beta.wwf.it/client/render.aspx (sito del WWF)
Strage di animali protetti in Abruzzo, vittime orsi e lupi

2/10/2007 - Tre orsi e due lupi uccisi neLl Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Fulco Pratesi: "Atto criminale gravissimo, un paese civile non può permettersi questi scempi". Taglia di 10.000 euro del WWF
Indignazione del WWF per la perdita di tre individui di orso bruno marsicano, a questi si aggiungono due lupi appena ritrovati nella stessa zona. Si tratta di specie tra le più importanti della fauna italiana. Tra questi l’orso Bernardo, diventato famoso nel mondo per le sue incursioni nei paesi del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. A proteggerlo era nata l’Associazione “Amici dell'orso Bernardo” che risarciva i proprietari delle galline di cui sembra che Bernardo fosse ghiotto.
“Sempre nella Marsica l’anno scorso sono stati ritrovati più di 10 grifoni avvelenati e tanti altri animali – commenta Fulco Pratesi, Presidente onorario del WWF Italia - E’ chiaro che si tratta di un’area ad alto rischio. Ma tutta l’Italia lo è. Stiamo distruggendo una delle ricchezze attorno a cui è nata e fiorita l’economia di intere regioni. Consentire che si perda un orso o un lupo alla volta è come lasciar sfregiare un’opera d’arte, è un atto insano come prendere a martellate la Pietà di Michelangelo. Siamo profondamente indignati: dopo una stagione di incendi – e l’Abruzzo è la regioni più colpita - i Parchi e la loro fauna continuano a subire colpi. Ora serve una risposta ferma e puntuale sulla prevenzione”.
Allo sconcerto il WWF aggiunge la propria profonda preoccupazione per il significato e le implicazioni di quest’atto: l’uccisione di questi rari esemplari, infatti, si aggiunge al triste record estivo della ragione Abruzzo, risultata una delle regioni maggiormente colpite dall’ondata di incendi dolosi che ha colpito il nostro Paese; e gli Enti coinvolti nella gestione di questa specie hanno dimostrati i propri limiti ed incapacità nelle azioni di tutela e prevenzione.
Un esempio su tutti, la Regione Abruzzo: mentre nei mesi scorsi ha tanto pubblicizzato la nascita del cosiddetto Patto per la Tutela dell’Orso Marsicano (PATOM), ovvero l’accordo tra gli enti sulla tutela dell’Orso bruno, non ha neanche risposto all’appello del Ministero dell’Ambiente per evitare la preapertura della caccia per l’emergenza incendi proprio in quelle aree interessate dagli avvelenamenti. Il WWF segnala ormai un abisso tra le emergenze e le necessità di tutela concreta di specie e aree protette, da un lato e, dall’altro, l’ossessione con la quale si traduce tutto in vuote iniziative di immagine. E spesso, troppo spesso, ormai, le attività reali sul territorio sono intraprese e condotte da volontari e associazioni, come il WWF, che pochi anni fa organizzò proprio in queste aree campi per il recupero degli alberi da frutta. Per il resto, invece, troppo spesso solo eventi, carte e tanto spettacolo, e molte, troppe sedie ed incarichi di cui fregiarsi e da spartire.
Per non parlare di viaggi: ricordiamo, ad esempio, un viaggio in Cina di una folta delegazione di questi enti preposti alla gestione e tutela del territorio, realizzato per spiegare ai ricercatori cinesi i grandi progetti che in Italia si stanno attuando per la tutela della specie, l’orso, appunto. Dalla Cina era difficile accorgersi delle innumerevoli e insistenti voci che nei paesi marsicani si susseguivano circa possibili atti vendicativi verso questi esemplari. Forse avrebbe pagato di più l’impiego di queste ingenti risorse destinate ai viaggi a favore, ad esempio, della costituzione di una banca dati sugli animali vittime di avvelenamenti, per inquadrare territorialmente il problema e supportare le indagini.
Grifoni, lupi, corvi imperiali, aquile reali, gipeti e ora l’orso: un patrimonio faunistico che continua ad essere messo a rischio da atti criminali, come l’uso dei bocconi avvelenati, la causa più probabile della morte dei tre orsi ritrovati oggi. Un barbaro sistema di uccisione che ancora oggi non è trattato come un reato contro il nostro patrimonio naturale e culturale e contro la salute dei cittadini. Per il WWF occorre rimettere ordine nelle priorità di chi è responsabile della prevenzione e della tutela del nostro patrimonio naturale: immediatamente, è necessario avviare un puntuale monitoraggio della compra-vendita delle sostanze velenose usate in agricoltura, vere e proprie armi nelle mani di gente senza scrupoli; poi, si creino strumenti appropriati di cui squadre investigative e ad alta specializzazione scientifica possano servirsi per individuare responsabilità e perseguire i reati. Ma soprattutto è necessario che il Governo rafforzi il suo impegno nella tutela della nostra biodiversità e faccia sì che i Parchi possano tornare a svolgere in via prioritaria l’attività primaria per cui sono stati creati: proteggere la natura e garantire il nostro patrimonio di biodiversità. Queste morti sono una perdita immensa per il nostro paese. Che servano, almeno, a qualcosa.

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